Eccellenze reverendissime, cari padri, sacerdoti, fratelli e sorelle,
Il Signore vi dia pace!
È particolarmente significativo per me entrare nuovamente a Nazareth, la Casa di Maria, la nostra madre, il luogo del “Si” che ha cambiato la storia umana.
Sono stato qui molte volte, come sapete. Non sono nuovo a questo luogo santo e a questa comunità cristiana che in questo luogo si ritrova da sempre.
Eppure, oggi, qui, inizia per me e anche per voi tutti, per tutta la nostra comunità, qualcosa di nuovo. Molte volte ho pensato in questo ultimo periodo al “si” di Maria pronunciato in questo luogo. Vengo qui oggi per chiedere attraverso l’intercessione della Madonna, che ci sia data la forza e l’umiltà di vivere fino in fondo la volontà di Dio, per noi, per le nostre famiglie, per la nostra comunità cristiana. Di vivere insomma il nostro “si” al Signore.
Non voglio ripetere quanto ho già detto recentemente in altri ingressi.
Come ho già detto, non sono nuovo nella vita della Chiesa di Terra Santa, ma entro comunque dentro un nuovo contesto di vita e di ministero e mi rendo conto che ho molto da imparare. L’accoglienza fin qui ricevuta mi conforta e mi incoraggia nel cammino che ci aspetta e che la nostra chiesa dovrà percorrere.
Il Vangelo di oggi ci invita alla preghiera costante, a stare dentro la relazione con il Signore, a vivere l’attesa della Sua venuta con fede, certi e sicuri della sua presenza e del suo intervento nella storia. E Nazareth è un esempio concreto di come questo sia possibile. Venendo qui a Nazareth noi desideriamo, perciò, consegnare nelle mani di Dio la nostra vita e la nostra storia, quella delle nostre famiglie e soprattutto della nostra comunità ecclesiale. È da Nazareth che dobbiamo ricominciare. Come Maria all’annuncio dell’angelo, non comprendiamo tutto, non sappiamo tutto, ma confidiamo in Lui, nella certezza che “nulla è impossibile a Dio”.
Non dobbiamo insomma guardare solo ai problemi e alle difficoltà, alle divisioni e alle tensioni che a volte sembrano sommergerci quotidianamente nei nostri rispettivi contesti di vita: familiare, sociale, politico e anche ecclesiale. Alziamo lo sguardo a Cristo, lasciamo che lui illumini le nostre scelte e le nostre azioni, che cambi il nostro modo di stare nella vita di questo mondo a volte così ostile. Se cominciamo dai problemi, non usciremo mai dallo sconforto. Se ci affidiamo a Cristo, sapremo costruire una comunità solida. È questa la lezione che ci viene da Nazareth, avere fiducia che anche in questo nostro mondo, in questa nostra realtà sia possibile costruire insieme qualcosa di bello e positivo, stando nella volontà di Dio e nella piena disponibilità al suo progetto.
Con questo spirito, mi metto a servizio completo e senza riserve di questa comunità ecclesiale, nella certezza del sostegno della Provvidenza e del vostro aiuto. Conosco infatti la vostra generosità e il vostro appassionato desiderio di servire la Chiesa.
Possa il Signore, attraverso l’intercessione di Maria, darci forza per il cammino e sostenerci tutti, affinché al Suo ritorno, possa trovare una terra ricca di fede.
Il Signor vi benedica!
+ Pierbattista