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Messaggio per la Processione della Domenica delle Palme 2023

Fratelli e sorelle carissimi,

saluto tutte le nostre parrocchie provenienti dalle diverse parti di Palestina e di Israele. Insieme a voi saluto i tanti pellegrini che oggi si sono uniti a noi, in questa bella giornata di festa, di preghiera e di comunione. Fedeli, religiosi, sacerdoti, vescovi, cristiani di diverse differenti chiese. Tutti uniti con gioia nel nome di Gesù, il nome più bello di tutti e che non cesseremo mai di pronunciare e celebrare.

Sono felice, dunque, insieme a voi per questa bella esperienza di chiesa. Alla conclusione di questa processione, forse siamo un po’ stanchi fisicamente, ma sicuramente usciamo di qui rafforzati nella fede e nella comunione. Perché la comunione in Cristo, l’unità della comunità, il sentirsi tutti fratelli e sorelle nel nome di Gesù, ci da una forza rinnovata, e ci riscalda il cuore. Ne abbiamo bisogno. Abbiamo bisogno di queste esperienze nelle quali la forza dello Spirito (cf. Rm, 15,19) ci unisce e opera in noi con potenza.

Tornando nelle proprie case, nei propri Paesi di origine, da Gerusalemme fino ai tanti Paesi dai quali tutti voi provenite, comunicate a tutti questa infusione di gioia e di Spirito Santo che qui oggi tutti abbiamo ricevuto. E dite anche voi, come le donne del Vangelo: “Abbiamo visto il Signore!” (Gv 20,25). Lo abbiamo visto negli occhi di fratelli e sorelle che non conosciamo, ma che sono uniti a noi nella gioia della comunione in Gesù Cristo. Vogliamo che, ancora una volta, da Gerusalemme voi portiate in tutto il mondo questo annuncio di amore, di libertà e di vita, come accadde duemila anni fa.

Si, Gerusalemme, nonostante tutto, è ancora capace di generare questa esperienza. Non è solo conflitto e divisione, non è solo tensione politica e religiosa, non è solo possesso ed esclusione. È anche luogo di incontro, di fede, di preghiera, di gioia, di comunione e di unità. Come abbiamo sperimentato oggi.

Si, lo sappiamo, abbiamo assistito in queste ultime settimane a tanti episodi di violenza in questa città, anche contro chiese e simboli cristiani. Ma non dobbiamo avere paura di quanti vogliono dividere, di quanti vogliono escludere o vogliono impossessarsi dell’anima di questa Città Santa. Non ci riusciranno, perché la Città Santa è da sempre e sempre resterà casa di preghiera per tutti i popoli (Is 56,7), e nessuno la potrà possedere in maniera esclusiva. Come continuo a ripetere, noi apparteniamo a questa città e nessuno ci può separare dal nostro amore alla Città Santa, così come nessuno ci può separare dall’amore di Cristo (Rm 8,35).

A quanti vogliono dividere, noi rispondiamo con il desiderio di costruire unità. A quanti esprimono odio e disprezzo, noi risponderemo con la forza risanatrice dell’amore, a quanti vogliono escludere noi risponderemo cercando di incontrare e di accogliere.

Noi non rinunceremo mai al nostro amore per ciò che questa Città rappresenta: essa è il luogo della morte e risurrezione di Cristo, il luogo della riconciliazione, di un amore che salva e che supera i confini di dolore e di morte. E questa è anche la nostra missione come Chiesa di Gerusalemme: costruire, unire, abbattere barriere, sperare contro ogni speranza (cf Rm 4,18), testimoniare con serena fiducia uno stile di vita libero dai lacci di qualsiasi forma di paura.

Perciò nel nostro cuore, nel cuore dei cristiani di Gerusalemme, non c’è spazio per odio e per rancore. Noi non vogliamo odiare, né disprezzare. L’amore di Cristo che ci ha conquistato è più forte di qualsiasi esperienza contraria. E questa è e resta la nostra forza e questa sarà sempre la nostra testimonianza, nonostante i nostri tanti limiti.

Non scoraggiamoci, dunque. Non perdiamoci d’animo. Non perdiamo la speranza. E non abbiamo paura, ma alziamo lo sguardo con fiducia e rinnoviamo ancora una volta il nostro impegno sincero e concreto di pace e di unità, con salda fiducia (cf. Eb 3,14) nella potenza dell’amore di Cristo!

Tra poco riceveremo la benedizione con la reliquia della croce.

La croce di Cristo è il nostro vanto (Gal 6,14), è la misura dell’amore di Dio per noi. In questi giorni la porteremo per le strade della Città Santa, e dietro ad essa porteremo le nostre fatiche e pene, le nostre solitudini, ma anche il nostro desiderio di fare esperienza ancora una volta dell’amore di Cristo. Che quella croce, dunque, ci accompagni sempre, ci consoli in ogni nostra tribolazione (cf. 2Cor 1,4), illumini le nostre strade e ci apra all’incontro con il Risorto. Amen.

Buona Settimana Santa a tutti!

†Pierbattista Pizzaballa
Patriarca di Gerusalemme dei Latini