Conclusione Domenica delle Palme 2021
Fine processione – 28 marzo 2021
“Quale gioia, quando mi dissero: «Andremo alla casa del Signore!».
Già sono fermi i nostri piedi alle tue porte, Gerusalemme!” (Sl 122,1-2)
Carissimi,
a causa della pandemia, da più di un anno non abbiamo potuto celebrare la solenne e festosa processione della Domenica delle Palme! Seppure in forma ridotta, quest’anno, invece, siamo riusciti a celebrarla. Anche se pochi, la gioia e la determinazione ad acclamare Cristo come nostro Re e Signore è la stessa di sempre!
Siamo una piccola rappresentanza, ma con noi c’è tutta la Chiesa: Ci sono i cristiani delle diverse comunità della diocesi che non hanno potuto raggiungerci a causa delle attuali restrizioni, e ci sono i cristiani di tutto il mondo che, anche se non hanno potuto raggiungerci fisicamente, oggi sono pregano noi, con il cuore e la mente rivolti a Gerusalemme.
Poco fa ci siamo fermati al Dominus Flevit per pregare su questa nostra Città Santa e benedirla con la reliquia della croce. Faremo lo stesso ora, alle porte della città. Preghiamo per Gerusalemme e benediciamola con il segno della redenzione! Fa parte della missione specifica della nostra Chiesa di Gerusalemme pregare per questa Città Santa e custodire la sua vocazione ad essere casa di preghiera per tutti i popoli, dove tutti sono ugualmente cittadini, e dove ogni credente trova in essa la propria casa.
Noi Chiesa di Gerusalemme, amiamo questa città, nella quale affondano le radici della nostra identità cristiana. Essa rappresenta per ciascuno di noi il desiderio di riconciliazione universale e di pace che Dio desidera per tutta la famiglia umana. E per questo vogliamo pregare e lavorare, perché questo desiderio e questa profezia si possano avverare. Le ferite e le divisioni che purtroppo ancora caratterizzano la vita di questa nostra città, non devono scoraggiarci. Al contrario, devono spingerci con sempre maggiore determinazione a testimoniare la fede nella vittoria di Cristo sulla morte, ad essere noi per primi, noi Chiesa, segno di unità e riconciliazione. Non dobbiamo dubitare di questo! Per chi ha fede, la croce non è segno di sconfitta e morte, ma di amore, di vita, di riconciliazione e di perdono. Per questo benediciamo la città con la croce, perché possa essere sempre più segnata dall’amore di Cristo, e diventare luogo di incontro, di rispetto e di accettazione reciproca. Niente e nulla dunque ci spaventi, i continui ostacoli di ogni giorno non fermino la nostra carità, nessuno creda di spegnere la nostra gioia di credenti nel Cristo, figlio di Davide! Oggi noi qui, piccolo resto, ribadiamo il nostro impegno e la nostra determinazione a dire ‘si’ a Cristo, e seguirlo sulla via della croce e della redenzione, via di amore e di vita!
In questa Settimana Santa, che inizia oggi, ripercorreremo i momenti salienti della passione e morte di Gesù, e ci uniremo a Lui anche con le nostre tante passioni e morti, le tante croci che pesano sulle nostre spalle. Ma vogliamo anche incontrarlo risorto e vivo in mezzo a noi, ed essere suoi testimoni a Gerusalemme e in tutto il mondo!
Concludendo la nostra processione con il canto, la preghiera e la benedizione con la reliquia della croce, diciamo ancora una volta:
“Signore Gesù, tu che con la tua Santa Croce hai redento il mondo, benedici noi e tutti gli abitanti di questa nostra città, donaci un cuore capace di amare con il tuo stesso amore e rendici degni testimoni della tua risurrezione”. Amen.