Sua Beatitudine il Cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme dei latini, ha effettuato una visita pastorale alla città di Nazareth dal 23 al 28 aprile 2024, per conoscere le condizioni della parrocchia e della città, che ospita una delle più grandi parrocchie latine della Galilea, oltre ad incontrare la comunità locale.
A mezzogiorno di martedì 23 aprile, Sua Beatitudine il Cardinale è stato accolto da Mons. Rafiq Nahra, Vicario patriarcale della Galilea, da P. Ibrahim Sabbagh, Parroco di Nazareth, da P. Antonios Habib, Sacerdote Vicario, da una folla di sacerdoti, religiosi e fedeli nella Sala di Sant'Antonio.
Padre Ibrahim Sabbagh ha tenuto un discorso di benvenuto, ringraziando Sua Beatitudine per questa visita speciale, descrivendolo come il buon pastore che conosce le sue pecore e le sue pecore conoscono lui, e che le conduce a pascoli verdi con amore e cura.
A nome dei parrocchiani e del Consiglio Pastorale, il signor Osama Karam ha tenuto un discorso di benvenuto, spiegando a Sua Beatitudine le aspirazioni della parrocchia per questa visita. Poi, Sua Beatitudine il Card. Pierbattista ha espresso la sua gratitudine: "Sono molto commosso dalla vostra accoglienza... Sono venuto a Nazareth dopo aver completato la mia visita a Jaffa di Nazareth, per incontrare e conoscere da vicino la realtà di questa parrocchia. Sono venuto per ascoltare innanzitutto il mio gregge, ma anche gli altri membri della comunità, le diverse chiese e i musulmani. Voglio incontrarvi nella vostra vita quotidiana e non solo come salutatori durante la festa dell'Annunciazione. Questa visita si svolge sotto la cura del Signore e richiede molta preghiera, perché ogni decisione che prendiamo deve servire a un unico obiettivo, la gloria di Dio". A Sua Beatitudine sono state presentate alcune delle sfide e delle difficoltà che la popolazione di Nazareth deve affrontare, come la questione della sicurezza, l'instabilità del Paese e la migrazione dei giovani. Alla fine ha benedetto tutti i presenti con l'acqua santa.
Durante la sua visita, Sua Beatitudine ha incontrato diversi ordini religiosi e gruppi consacrati di Nazareth, oltre alle varie attività pastorali della parrocchia, dove ha ascoltato e conosciuto le loro esigenze. Ha incontrato anche i genitori degli studenti della Prima Comunione e della Cresima. Il numero dei partecipanti ha raggiunto le 90 famiglie. Ha parlato con loro delle varie difficoltà che affrontano le famiglie e la vita dei giovani cristiani a Nazareth e di come mantenere la speranza in mezzo alle difficoltà, dicendo: "Nonostante i molti problemi, non serve lamentarsi. Piuttosto, dobbiamo lavorare insieme per essere parte della soluzione e fornire una guida ai giovani, aiutandoli a meditare sulla Parola di Dio. Così la speranza e la pace non svaniranno mai dai loro cuori in un mondo pieno di oscurità e difficoltà".
Mercoledì 24 aprile ha visitato l'Ospedale della Sacra Famiglia e l'Ospedale Francese, dove ha incontrato il signor Ibrahim Harbji, direttore dell'Ospedale della Sacra Famiglia, e il professor Nael Elias, direttore dell'Ospedale Francese. Ha incontrato anche le suore di Maria Bambina, che prestano servizio all'Ospedale francese, e le suore della Carità, che prestano servizio all'Ospedale della Sacra Famiglia da cento anni. Ha visitato i reparti medici e si è informato sui vari servizi sanitari, unici e moderni, offerti alla popolazione di Nazareth. Ha anche avuto un incontro con il personale amministrativo e medico, durante il quale Sua Beatitudine ha appreso del lavoro dei due ospedali e dei loro progetti futuri. Durante l'incontro ha ringraziato le suore e i dipendenti per il loro fedele servizio alla città.
Il cardinale Pizzaballa ha dedicato un momento speciale alla visita di diverse scuole della città, dove ha incontrato l'amministrazione, gli insegnanti e il personale. Ha anche visitato diverse aule scolastiche. Durante la sua visita alla Scuola Salesiana, giovedì 25 aprile, Sua Beatitudine ha espresso il suo apprezzamento per l'educazione spirituale ed educativa che la scuola fornisce: "La Scuola Salesiana è considerata parte dell'identità cristiana di Nazareth perché ha lasciato un'impronta nella vita di molte persone nel corso delle generazioni". È seguita la visita al Centro Sacra Famiglia della Comunità Don Guanella comunità italiana, che si occupa dell'educazione di persone con bisogni speciali dai 6 ai 21 anni. Venerdì 26 aprile Sua Beatitudine ha visitato la Scuola Terra Sancta, una delle più antiche scuole cristiane di Nazareth, e la Scuola San Giuseppe. Ha spiegato che uno dei suoi obiettivi è quello di migliorare l'educazione religiosa nelle scuole, spiegando il modo in cui raggiungere questo obiettivo: "La famiglia, la scuola e la parrocchia sono i tre pilastri che forniscono la formazione spirituale ai bambini. Per questo motivo, sto lavorando per realizzare programmi che assicurino il contatto e la collaborazione tra i tre".
Giovedì 25 aprile, Sua Beatitudine ha tenuto un incontro con i membri della municipalità di Nof Hagalil della Lista Comune per la Coesistenza, composta dal Dr. Shukri Awawdeh, dal Dr. Raed Ghattas, dal Sig. Habib Odeh e dalla Sig.ra Lamis Moussa, alla presenza di Mons. Rafiq Nahra, P. Ibrahim, P. Antonios e il Sig. Osama Karam, membro del Consiglio Pastorale della parrocchia di Nazareth. I membri della municipalità hanno presentato una panoramica della popolazione araba in Galilea e l'importanza della presenza araba in città. Hanno anche discusso varie proposte per organizzare servizi religiosi e culturali per i cittadini, per incoraggiare la tolleranza della diversità e l'apprezzamento delle differenze.
In base al desiderio di Sua Beatitudine di visitare varie istituzioni religiose e locali, non solo il suo gregge, ha visitato la Chiesa copta e ortodossa di Nazareth, oltre alla Moschea della Pace, alla Moschea Bianca, al Centro Salesiano e ai notabili delle famiglie islamiche di Nazareth: le famiglie Al-Zahir, Al-Safadi e Al-Afifi.
La visita pastorale ha incluso un incontro con il gruppo dei giovani universitari e lavoratori, composto da più di 70 giovani uomini e donne, oltre al gruppo dei giovani di San Francesco, che comprende circa 25 membri. I giovani hanno presentato se stessi, la spiritualità che vivono e le varie attività annuali.
Nel pomeriggio di sabato 27 aprile, il card. Pizzaballa ha amministrato il Sacramento della Confermazione a 80 ragazzi della parrocchia, presso la Basilica dell'Annunciazione, con la partecipazione di Mons. Rafiq Nahra e alla presenza di centinaia di fedeli.
Nella sua omelia, il card. Pizzaballa ha affermato che ricevendo questo sacramento, oggi, questi bambini stanno dicendo sì a Gesù Cristo, e quindi stanno diventando più maturi spiritualmente. Ha raccomandato loro di rimanere saldi nel vivere i comandamenti di Dio e di essere uniti: "L'unità richiede molto perdono e amore, che possono essere vissuti con l'aiuto dello Spirito Santo".
In seguito, ha visitato il Centro per gli scout latini, che conta 150 membri, e li ha incoraggiati con una parola, dicendo: "È una cosa molto bella assistere alla gioia che lo scout porta nelle feste e nelle celebrazioni che si svolgono a Nazareth e nella regione della Galilea in generale. Rappresenta la presenza cristiana nel luogo pubblico, ma questo non riassume la vita dello scout, perché comprende anche la formazione spirituale e la responsabilità di appartenere alla Chiesa, alla Società e alla Nazione". Alla fine ha ringraziato tutti i responsabili della guida degli scout e del mantenimento della loro vitalità. È seguito un incontro spirituale con gli sposi e i futuri sposi.
Sua Beatitudine il Cardinale Pierbattista Pizzaballa ha concluso la sua visita pastorale, che si è durata per cinque giorni, presiedendo la Messa domenicale in Basilica, con la partecipazione del parroco, del il padre Guardiano del convento e di un gruppo di religiosi.
Nell'omelia, il card. Pizzaballa ha fatto una sintesi della sua fruttuosa visita a Nazareth e ha ringraziato il parroco e tutti coloro che hanno partecipato ai preparativi. E commentando il Vangelo di domenica, che ruotava intorno alla vite e ai tralci, ha sottolineato che è necessario mantenere un rapporto quotidiano con Gesù, portare frutto e lavorare attraverso le difficoltà che ci si presentano, una delle quali è lavorare per l'unità dei fedeli.
Al termine della Messa, p. Ibrahim lo ha ringraziato per la sua presenza in parrocchia, nonostante le sue preoccupazioni, dicendo: "Sei venuto per incoraggiarci nella speranza, nella fede e nell'amore. Nonostante i suoi impegni e le sue molte preoccupazioni come pastore di un grande gregge, ha preferito stare con la sua gente, ascoltarla e condividere con loro questi giorni". Poi ha aggiunto, ricordando la parabola della vite e dei tralci, che i tralci, tra i quali ci sono piccoli e grandi, unendosi tra loro si uniscono di fatto alla vite. Vostra Beatitudine è il tralcio con cui siamo tutti uniti nella diocesi, unendoci così a Gesù.