La prima menzione di una Messa per i defunti risale al VII secolo, quando Sant'Isidoro di Siviglia (morto nel 631) propose una Messa per le anime defunte il lunedì successivo alla Pentecoste. Questa pratica derivava probabilmente dalla festa di Tutti i Santi, celebrata in Occidente la domenica successiva alla Pentecoste, ispirandosi alle tradizioni greche. Storicamente, le preghiere per i defunti erano comuni dopo le celebrazioni più importanti, come l'Epifania e la Pentecoste, o nel giorno della festa del santo patrono di una chiesa.
Si pensa che Sant'Odilone, abate di Cluny (904-1048), abbia designato per primo il 2 novembre come giorno per ricordare i fedeli defunti. Secondo il suo biografo, l'osservanza ebbe origine dalla storia di un uomo che, sorpreso da una tempesta in mare, cercò rifugio su un'isola presso un santo eremita. L'eremita rivelò che le preghiere e le elemosine dei fedeli devoti, in particolare dei monaci di Cluny, liberavano le anime dal purgatorio.
Tornato a Cluny, l'uomo condivise la sua esperienza con Sant'Odilone, che fu ispirato a istituire una giornata annuale di preghiera per i defunti il giorno successivo a Ognissanti, integrando così la celebrazione di Tutti i Santi con una commemorazione dei defunti.
Alla fine del XV secolo, un monastero domenicano di Aragona, in Spagna, iniziò a celebrare tre Messe per i defunti, rispecchiando le tradizioni natalizie. Questa pratica fu ufficialmente approvata da Papa Benedetto XV nel 1919, dopo la devastazione della Prima Guerra Mondiale, che aveva provocato milioni di vittime.
In seguito, si è diffusa la consuetudine di celebrare le Messe per i defunti mensilmente e settimanalmente. La Rubrica dell'Antico Messale consiglia di celebrare le Messe per i defunti il primo giorno disponibile del mese in cui non si commemora alcun santo, tranne durante i principali periodi liturgici (Avvento, Quaresima e Pasqua).
Il lunedì è stato scelto come giorno per la commemorazione settimanale dei defunti a causa di una credenza medievale che lo collega alla domenica. Si pensava che tutte le anime, all'inferno o in purgatorio, godessero di una tregua dalle sofferenze dal sabato sera al lunedì mattina. Questa credenza, sebbene apparentemente esagerata, sottolinea l'amore e la compassione insiti nelle Messe del lunedì per le anime sofferenti.
Scopo delle Messe per i defunti
Le Disposizioni generali del Messale affermano che “la Santa Chiesa celebra il sacrificio eucaristico del mistero pasquale di Cristo per i defunti, per fornire loro un sostegno spirituale e per offrire a noi forza e conforto attraverso la comunione spirituale che unisce tutte le membra di Cristo”. (379) Nel calendario liturgico, la commemorazione di tutti i fedeli defunti è riconosciuta accanto alle celebrazioni per Cristo, la Vergine Maria e i santi maggiori. È l'unica festa designata come “Memoria” che può sostituire la domenica se il 2 novembre cade in quel giorno, anche se la Liturgia delle Ore continua come previsto per la domenica.
In questo giorno, i sacerdoti possono celebrare tre Messe, ciascuna con intenzioni distinte: la prima per le anime dei defunti, la seconda per le anime dei poveri e la terza per il Papa. Ogni Messa include una preghiera incentrata sulla resurrezione, ispirata alla resurrezione di Cristo, che chiede ai defunti di raggiungere la vita eterna con Lui.
Pregare per i defunti invita a riflettere non solo sulla loro vita, ma anche sulla nostra eredità e sulla possibilità di essere ricordati nella preghiera dopo la nostra scomparsa. Il purgatorio è visto come uno stato intermedio tra la vita terrena e la vita eterna in cielo, dove opera la misericordia divina - una fase teologica cruciale che tutti incontriamo dopo la morte.
In definitiva, la preghiera per i defunti è un aspetto significativo della fede e fa parte della “comunione dei santi” di cui si parla nel Credo.