Betlemme, il luogo di nascita di Cristo, ha celebrato un altro Natale per il secondo anno consecutivo in circostanze eccezionali, segnate dal dolore e dalla mancanza di pellegrini. Eppure, un messaggio di speranza e di fede ha riempito le strade. Sua Beatitudine il Cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme dei latini, ha sottolineato che “il canto di gloria, di gioia e di pace dell'Angelo mostra quanto siano stonati il rumore della guerra e la vuota retorica dei potenti! La voce di questo canto non è troppo flebile, ma risuona con forza attraverso le lacrime di coloro che soffrono, ci incoraggia a rendere impotente la vendetta attraverso il perdono”. Ha anche ricordato ai fedeli di diventare pellegrini della speranza guardando al Giubileo del 2025, affermando che la gioia del Natale non potrà mai essere loro tolta: “Attraverso la nascita di Cristo, la vita eterna ha trovato posto nella durezza del tempo, attraverso cuori e menti disposti ad accoglierla”.
Le celebrazioni natalizie sono iniziate il 24 dicembre 2024, con la solenne processione guidata dal Patriarca di Gerusalemme, il cardinale Pizzaballa, che ha percorso la Star Street di Betlemme verso la Basilica della Natività. Mentre gli scout si sono astenuti dal suonare la loro musica in solidarietà con la popolazione di Gaza, hanno tenuto striscioni di preghiera per chiedere giustizia.
A mezzanotte, la chiesa di Santa Caterina a Betlemme si è riempita di gente del posto e di alcuni pellegrini che hanno affrontato il viaggio verso Betlemme, nonostante le difficoltà. Insieme, hanno pregato affinché la luce di Dio risplenda su coloro che vivono nelle tenebre, celebrando la nascita dell'Emmanuele.
Il giorno di Natale, il 25 dicembre, S.B. il Cardinale Pizzaballa ha presieduto la Messa solenne per i parrocchiani locali, durante la quale ha espresso la sua solidarietà con la popolazione di Gaza, Betlemme e altre aree colpite dalla violenza. Li ha incoraggiati a seguire l'esempio di Cristo, vivendo con amore e fiducia in Dio, affermando: “Voi siete un segno di speranza e una testimonianza della fede cristiana”.
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Incontro di Natale con i parrocchiani di Gerusalemme