GERUSALEMME - Giovedì 13 giugno 2024, Sua Beatitudine il Cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme dei latini, e il Cardinale Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo di Bologna, hanno presieduto una Messa nella Basilica dell'Agonia, Getsemani, sul Monte degli Ulivi, aprendo il pellegrinaggio di Comunione e pace in Terra Santa.
Oltre 160 pellegrini provenienti da Bologna e da altre parti d'Italia si sono messi in viaggio verso la Terra Santa per pregare per la pace insieme alle comunità cristiane del Patriarcato. "La pace sia con voi!" è il titolo del pellegrinaggio proposto dalla Chiesa di Bologna, che durerà fino a domenica 16 giugno, guidato dal cardinale Matteo Maria Zuppi e organizzato da mons. Stefano Ottani, vicario generale per la Sinodalità.
Il Cardinale Pizzaballa ha innanzitutto dato il benvenuto a tutti i pellegrini e li ha ringraziati per essere venuti in Terra Santa in questi tempi difficili. Ha sottolineato che la loro visita giunge in un momento in cui le diverse comunità in Terra Santa si stanno chiudendo in se stesse invece di lavorare per raggiungere un accordo giusto e globale, ed è questo l'obiettivo di questa visita di solidarietà in Terra Santa. Nella sua omelia, il card. Pizzaballa ha sottolineato il significato della celebrazione della Messa nella chiesa del Getsemani, che è stata testimone del più grande tradimento della storia, ma che esprime anche il luogo e l'evento della completa fiducia in Dio, dove Gesù ha detto: "Non la mia volontà, ma la tua sia fatta". Che la Chiesa di Terra Santa, nonostante le nostre diverse liturgie e tradizioni, possa esemplificare la volontà di Dio in questa terra. E fare la volontà di Dio significa lavorare insieme per il bene di tutti, per diffondere la vita".
Ha fatto notare anche che dall'inizio della guerra ha iniziato a visitare le diverse parrocchie della Terra Santa "per far sentire e conoscere la nostra vicinanza a loro, ma ho sentito lo spirito di paura e di insicurezza che prevale nella nostra comunità, soprattutto la paura dell'altro in queste circostanze che stiamo attraversando. Pertanto, non dobbiamo dimenticare i nostri sforzi passati, in cui abbiamo cercato la pace, non chiudendoci gli uni contro gli altri, ma piuttosto lavorando insieme per un futuro e una società migliori, in cui vivere fianco a fianco, in pace e giustizia".
Tra i pellegrini c'era anche un gruppo di giovani adulti del movimento internazionale per la pace noto come Giovani delle Acli, che ha espresso dicendo: "La pace è desiderata da tutti ma parte dalla propria scelta di essere cittadini attivi di pace, per questo siamo venuti a rappresentare il nostro desiderio di pace tra le comunità di questa terra".