Alla vigilia di Pentecoste, sabato 18 maggio 2024, presso il Convento domenicano di Santo Stefano a Gerusalemme, che ospita anche l'Ecole Biblique et Archéologique Française (EBAF), si è svolta una preghiera per la pace presieduta da Sua Eccelenza Mons. William Shomali, Vicario Generale del Patriarcato Latino, che ha riunito numerosi religiosi e laici, tra cui P. Matthew Marcel Coutinho, SDB, Vicario Patriarcale per i Migranti e i Richiedenti Asilo.
Animata dai Salesiani, la cerimonia ha intervallato diverse letture con invocazioni allo Spirito Santo intonate dal loro coro.
Durante il servizio di preghiera, i giovani partecipanti hanno posizionato davanti all'altare dei mattoni ricoperti di carta artigianale, rivelando i 7 doni dello Spirito Santo. Poco prima della lettura del Vangelo, due salesiani hanno cambiato la disposizione dei mattoni per simboleggiare la città di Dio, rivelando all'assemblea i frutti della presenza dello Spirito, tra cui Pace, Amore e Misericordia.
Nella sua omelia, Mons. Shomali ha tracciato un parallelo tra l'episodio biblico della Torre di Babele e l'improvvisa capacità degli Apostoli di farsi capire da tutti coloro che li circondavano. “La festa di Pentecoste non è semplicemente una commemorazione di questa storia; oggi esortiamo lo Spirito Santo a venire dentro di noi e a riempirci con i frutti della sua presenza, in modo da poter continuare a essere il suo strumento, proprio qui in Terra Santa”.
Il giorno di Pentecoste, il 19 maggio 2024, Mons. William Shomali, Mons. Boulos-Marcuzzo, Vescovo emerito, e l'Abate Nikodemus Schnabel hanno presieduto la Messa celebrativa nell'Abbazia della Dormizione a Gerusalemme. Hanno concelebrato molti vescovi, sacerdoti e suore di vari riti e ordini cattolici. I seminaristi di Beit Jala hanno presidiato l'altare e recitato inni sacri.
Mons. Shomali ha parlato della divisione che l'umanità deve affrontare nonostante gli sviluppi tecnologici che aiutano la comunicazione. Ha detto che la mancanza di comunicazione e l'incomprensione tra gli esseri umani portano alla violenza e all'odio, ma “a Pentecoste, lo Spirito Santo ribalta questa situazione!” (At 2,13). La sua presenza unisce e trasforma la confusione in comunione, le paure in coraggio, l'odio in amore. Rende i cuori capaci di comprendersi perché ristabilisce un'autentica comunicazione tra la Terra e il Cielo. Lo Spirito Santo è Amore”. Ha inoltre incoraggiato i fedeli a non perdere la speranza perché lo Spirito del Signore è sempre all'opera e alla fine porterà pace e riconciliazione. Ha concluso invocando lo Spirito Santo affinché rinnovi i membri della Chiesa e conceda ai decisori la saggezza di conoscere la verità per prendere le decisioni giuste.
L'abate Nikodemus Schnabel ha espresso la sua gioia per la presenza del Patriarca tra i fedeli di Gaza, dicendo: “Questo dimostra che i confini umani non possono separare il Corpo di Cristo mentre celebriamo questa festa in un unico Spirito”.
Al termine della Messa, dal soffitto sono caduti petali di fiori a ricordo delle lingue di fuoco che hanno colpito i presenti nel Cenacolo durante la Pentecoste.
“Oggi celebriamo un nuovo inizio nella storia della salvezza... Celebriamo la fedeltà di Dio”, ha detto Louis, un pellegrino francese che è venuto a piedi in Terra Santa, con due delle sue sorelle Marie-liesse e Madeline. Ha poi aggiunto: “Anche se Gesù ci ha lasciato fisicamente, e poteva sembrare la fine di una grande impresa, tuttavia era solo l'inizio delle più grandi opere della Chiesa, compiute dallo Spirito attraverso gli Apostoli. Oggi ricordiamo l'opera per cui siamo stati chiamati come credenti, per diffondere la buona novella a coloro che sono stanchi”.