2 giugno 2024
IX Domenica del Tempo Ordinario B
Mc 2,23-3,6
Riprende oggi il cammino delle domeniche del Tempo Ordinario e ci aiuta da subito a mettere a fuoco l’essenziale della nostra relazione con il Signore.
Il brano di oggi (Mc 2,23-3,6), infatti, è composto da due momenti distinti, che si svolgono in due luoghi diversi: il primo è fra i campi di grano dove Gesù sta camminando con i suoi discepoli, mentre un gruppo di farisei sta a guardare. Il secondo è all’interno della sinagoga: con lui non ci sono più i discepoli, ma un uomo dalla mano paralizzata e, di nuovo, un gruppo di farisei.
A fare unità tra i due brani ci sono diversi elementi.
Il primo è il sabato: i due episodi si svolgono nello stesso giorno, e questo giorno è un sabato.
Il secondo sono proprio i farisei, presenti in entrambi i momenti, e il fatto che in entrambi gli episodi i farisei abbiano il medesimo atteggiamento: nella prima parte vedono che i discepoli raccolgono spighe e fanno notare che questo è proibito dalla legge durante il sabato (Mc 2,24); nella seconda, l’evangelista Marco dice esplicitamente che i farisei stanno a vedere (Mc 3,2) se Gesù guariva l’uomo, per accusarlo di aver trasgredito il sabato.
Allora, possiamo dire che l’evangelista ci mette davanti due punti di vista, due modi di guardare.
Tutti guardano gli stessi episodi, ma i farisei vedono una cosa, Gesù ne vede un’altra.
Al centro dello sguardo dei farisei c’è il sabato, e il sabato è inteso innanzitutto come una legge da osservare: non bisogna fare alcune cose e, se si fanno, si trasgredisce la legge; quindi, in qualche modo si esce dall’obbedienza a Dio e quindi dall’alleanza.
C’è anche qualcosa che i farisei non vedono: non vedono che i discepoli hanno fame, non vedono che l’uomo dalla mano inaridita ha urgenza di essere guarito.
Gesù vede esattamente all’opposto.
Al centro del suo sguardo non c’è una legge da osservare, ma delle persone, con i loro bisogni e la loro sofferenza. Sembra vedere solo questo, e nient’altro.
E ciò che vede lo provoca e lo mette in azione: lascia che i discepoli mangino e guarisce l’uomo nella sinagoga. Non sacrifica l’uomo ad una legge.
Non solo, Gesù vede anche i farisei (Mc 3,5): li guarda, poi si indigna e si rattrista per il loro atteggiamento. Quale atteggiamento?
Mi sembra che il Vangelo sottolinei due aspetti: il primo è il cuore indurito, ovvero un cuore incapace di provare compassione. Gesù chiede all’uomo di mettersi nel mezzo (Mc 3,3), perché anche i farisei lo vedano, perché anche i farisei imparino che al centro non c’è una legge ma una persona, ma i farisei non si lasciano toccare dal dolore di quest’uomo.
Il secondo è il silenzio: Gesù li interroga, ma essi tacciono (Mc 3,4). Un cuore indurito, alla fine, è un cuore incapace di parlare e, quindi, un cuore incapace di stare nel sabato, ovvero nel giorno del Signore, del dialogo con Lui.
Allora, per concludere, possiamo dire che la relazione con il Signore non può essere ridotta all’osservanza di una legge: la legge serve per custodire ciò che è prezioso, ma fondamentale è sapere ciò che è davvero prezioso.
Tutto il Vangelo racconta questa storia, la storia di ciò che è prezioso agli occhi di Dio, ovvero l’uomo. È l’uomo ad essere prezioso per Dio, e il sabato è stato dato all’uomo solo perché si ricordi la propria dignità, che è quella stessa di Dio; perché si ricordi che l’uomo non è fatto solo per lavorare, ma per vivere un tempo di riposo. E questo valeva per tutti: uomini e donne, schiavi e liberi, perché tutti abbiamo la stessa dignità.
La relazione con il Signore, dunque, non passa per l’essere osservanti, ma credenti.
Tanto più che l’osservanza di una legge, senza l’amore per la propria dignità e per quella degli altri, porta spesso ad un’osservanza pervertita, quella di chi sta a guardare quanto gli altri sono capaci, o meno, di osservare la Legge, proprio come è accaduto ai farisei del Vangelo di oggi.
Un atteggiamento lontano dallo sguardo buono del Signore, che vuole rendere ogni giorno, ogni situazione un sabato, un luogo di incontro da Dio e il suo popolo.
+ Pierbattista