Il Seminario Redemptoris Mater della Galilea, situato a Corazin (Alta Galilea), è stato promosso dal Cammino Neocatecumenale. Un’iniziativa sostenuta dalla Santa Sede nell’ambito della nuova evangelizzazione che si rivolge specialmente alle regioni non cristianizzate, scristianizzate o in condizioni difficili. Si tratta quindi di un Seminario diocesano e missionario, canonicamente eretto nel 2008 dal patriarca latino di Gerusalemme, il vescovo Fouad Twal, in comunione con gli altri vescovi cattolici della Galilea. È unito accademicamente al Seminario patriarcale latino di Beit Jala e affiliato all'Università Lateranense di Roma. Ogni sacerdote è formato per servire dove si avverte un bisogno pastorale.
Dalla fondazione del primo Redemptoris Mater nel 1988 da parte di San Giovanni Paolo II, quello della Galilea rappresenta il novantacinquesimo seminario di questo genere.
Quest'anno il seminario ospita 34 seminaristi, (alcuni provenienti dalla Terra Santa, la maggior parte dall'estero - soprattutto dall'Europa e dall'America Latina), quasi lo stesso numero di professori e quattro formatori permanenti. Oltre a imparare l'arabo e l'ebraico, essi ricevono una formazione sacerdotale completa e svolgono un anno pastorale nelle parrocchie come diaconi e due anni nella diocesi come sacerdoti prima che il Vescovo possa mandarli in missione. In effetti, la natura di questo seminario è quella di formare evangelizzatori per il mondo, pronti ad andare fino ai confini della terra. Per questo motivo, la formazione è incentrata sull'atteggiamento di completa disponibilità, sullo studio serio e soprattutto sull'evangelizzazione e l'inculturazione, elementi indispensabili per tutti i ministeri sacerdotali oggi in Medio Oriente.
Ad oggi, sono già stati ordinati 14 sacerdoti (13 latini e un maronita); di questi, tre sono parroci a Rafidieh (Palestina), Eilat (Israele) e Aqaba (Giordania), mentre gli altri sono stati inviati in Palestina e in Giordania come vicari parrocchiali.