Carissimi fratelli e sorelle in Cristo,
il Signore vi dia pace!
Il 22 gennaio, terza domenica del tempo ordinario, celebreremo la giornata della Parola.Nella Solennità della Regina di Palestina (30 ottobre 2022) ho ricordato come l’anno scorso la risposta di moltissime comunità parrocchiali e molte famiglie che si sono fermate una giornata per leggere e pregare con la Bibbia è stata un’esperienza bellissima.
L’iniziativa del Papa e la risposta positiva da parte di tanti ci fanno sperare che il 22 gennaio sarà un’altra occasione per crescere nel nostro rapporto con la Parola di Dio, in particolare col Nuovo Testamento, testimone delle parole e dei gesti di Gesù, e dei primi discepoli. Sono i testi sui quali fondiamo la nostra fede. Per questo invito la nostra Diocesi, ogni persona e ogni realtà ecclesiale ciascuno per quel che può, alla lettura di tutto il Nuovo Testamento. Troverete a breve sul sito del Patriarcato le indicazioni necessarie per la partecipazione e alcuni suggerimenti liturgici e spirituali che accompagneranno la lettura di quest’anno.
Mi preme ora dare a questa lettura un significato particolare. Nel nostro Sinodo è stata data grande importanza all’“ascolto, comunione e missione … Sono le tre parole del Sinodo … per vivere bene la comunione tra noi, una comunione vera. In una famiglia dove non ci si ascolta, con il tempo si perde la comunione, perché non si è più capaci di condividere la vita. E così succede anche nelle nostre belle comunità religiose e nelle nostre comunità parrocchiali” (omelia del 30 ottobre).
Capacità di ascoltare l’altro e capacità di ascoltare la Parola di Dio vanno insieme. L’una conduce inevitabilmente all’altra, perciò ascoltare e vivere vicini alla Parola di Dio, ci fa anche diventare capaci di attenzione verso l’altro, verso i bisogni della comunità, rafforza e nutre la nostra fede di cristiani.
Ma “non posso negare anche i tanti problemi che affliggono le nostre rispettive società: l’impoverimento di tante famiglie, la fragilità economica, la violenza dilagante nelle città e nei villaggi, le tensioni sociali e a volte anche religiose, la disoccupazione giovanile, una politica sempre più fragile, lontana dalla vita reale del Paese e incapace di dare risposte chiare ed immediate ai tanti bisogni della nostra società … le tensioni politiche e militari in Palestina, che in questo ultimo periodo sembrano riportarci lentamente ma sempre più chiaramente ai momenti delle tensioni politiche e militari più difficili del passato, che purtroppo abbiamo già vissuto diverse volte. … Vi è una sfiducia profonda soprattutto tra i giovani, impazienti di trovare risposte alle loro attese di vita e dignità. Quest’anno sono stati troppi i funerali di giovani morti in questo interminabile conflitto” (omelia del 30 ottobre).
L’auspicio perciò è che questa giornata della Parola ci raccolga tutti insieme per un ascolto della voce di Dio che ci chiama sulle vie della pace. A nostra volta eleveremo il nostro grido e chiederemo al Signore che ascolti il “nostro desiderio di giustizia e di pace, per chiedere ai governanti di impegnarsi davvero ad occuparsi del bene comune per tutti” (omelia del 30 ottobre).
Infine, dall’importanza che diamo al prezioso ascolto della parola di Dio, nasce la speranza che, come auspica il papa: “la domenica dedicata alla Parola possa far crescere nel popolo di Dio la religiosa e assidua familiarità con le Sacre Scritture” (Motu proprio aperuit illis, 15), perciò insieme alla giornata della Parola, quest’anno propongo per tutta la nostra Chiesa la lettura per intero del Vangelo di Luca nel tempo di Quaresima e degli Atti degli Apostoli nel tempo pasquale. Prima della Quaresima saranno rese disponibili sul sito del Patriarcato, le indicazioni utili per leggere giorno per giorno i due libri di san Luca.
Che l’intercessione della santa Vergine Maria ci conceda di trovare nel nostro rapporto con la Parola una fonte di consolazione e di gioia,
†Pierbattista Pizzaballa
Patriarca di Gerusalemme dei Latini